Sofisti

Sofisti

Chi erano i sofisti e quale era il loro pensiero?

La filosofia sofistica viene ricordata dalla storiografia con un certo disprezzo. Basti pensare all’accezione negativa che tutt’oggi il termine sofisticato mantiene nella lingua italiana: qualcosa di volutamente inaccessibile, poco genuino. Uno dei principali motivi per cui i sofisti sono stati intaccati da questa aura di disprezzo è il fatto che offrissero i loro insegnamenti in cambio di denaro. Se per noi oggi ciò è assolutamente normale, questa pratica cozzava con l’etica greca, secondo cui il sapere era qualcosa di troppo prezioso per essere commercializzato e gli uomini erano davvero liberi quando, non dovendosi preoccupare del proprio sostentamento, potevano dedicare il loro tempo ad acculturarsi.

Ma in cosa consistevano gli insegnamenti dei sofisti, per cui gli Ateniesi più facoltosi erano disposti a spendere ingenti cifre?

I sofisti erano maestri di retorica, l’arte del saper parlare, o meglio, l’arte di formulare dei discorsi in grado di convincere e persuadere il pubblico. Nell’Atene del V secolo, un contesto che muove sempre di più verso un regime democratico, è fondamentale essere in grado di cogliere il consenso dell’assemblea. Questo è senza dubbio il principale motivo di successo del movimento sofistico. L’idea di poter trasformare il saper parlare in una disciplina a tutti gli effetti, insegnabile come qualsiasi altra tecnica, era certamente allettante e degna di interesse. Ma vediamo dunque chi sono i principali esponenti della filosofia sofistica.

Nelle seguenti pagine affrontiamo il pensiero dei due principali esponenti del pensiero sofistico:

 

 

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