Inglese: rispondiamo alle domande per la maturità

Inglese: rispondiamo alle domande per la maturità

Abbiamo provato a rispondere ad alcune possibili domande sugli argomenti di inglese della maturità

Cosa intendiamo con l’espressione Art for Art’s sake?

Il concetto di Art for Art’s sake, ovvero l’arte per l’arte stessa, è uno dei principi su cui si basa la produzione artistica di Oscar Wilde. Questo principio è una reazione all’utilitarismo, ovvero quella corrente che ha origine dal filosofo Jeremy Bentham nel corso del XVIII secolo, e che sostiene che per giudicare il valore di un’azione si debba considerare la sua utilità, in termini di cosa questa azione porta a chi la compie. Il principio di Art for Art’s sake, che troviamo espresso nella prefazione di Dorian Gray, ci dice invece che l’arte non va giudicata per l’utilità che produce, ma che essa deve limitarsi ad essere bella e inutile, nel senso di non finalizzata a produrre utilità. Secondo questo principio quindi l’arte è bella, positiva, quando è eseguita bene. Un libro è bello quando è scritto bene, non necessariamente quando produce un impatto positivo. A questo si lega anche l’idea che l’arte possa raggiungere la perfezione, e quindi che sia la nostra vita a dover imitare l’arte, per poter tendere alla perfezione, e non l’arte a imitare la vita. 

Cos’è la tecnica della narrazione obliqua e perchè Conrad la utilizza? 

La tecnica della narrazione obliqua consiste nel far sì che una storia non venga raccontata direttamente dalla voce narrante, ma che si usi un espediente tramite cui un personaggio racconta la storia principale, creando quindi quella che viene definita “a tale within a tale“, ovvero una storia nella storia. Nella produzione di Conrad si trova molto spesso questa tecnica, in particolare possiamo fare riferimento ad Heart of Darkness, in cui all’inizio del libro troviamo Marlow, il protagonista, che, sulle rive del Tamigi, racconta ad altri personaggi il viaggio che ha compiuto anni prima in Africa.

Questa tecnica viene usata non solo per poter costruire dei paralleli (abbiamo per esempio il parallelo tra il Tamigi, e quindi l’Europa, e il fiume Congo, e quindi l’Africa) ma anche perché, dal momento che la storia viene raccontata da qualcuno che è interno al romanzo, non possiamo essere certi che quello che sentiamo sia la verità, e questo crea un senso di relatività, e quindi di ambiguità, che è molto importante nelle opere di Conrad. Inoltre, ciò limita la nostra capacità di conoscere, perché tutto quello che sappiamo è ciò che ci viene detto espressamente.

Cos’è lo stream of consciousness?

Lo stream of consciousness è la rappresentazione dei pensieri di un personaggio come qualcosa che scorre senza costrizioni né struttura, ma che prosegue per associazione di idee. Questo viene rappresentato in letteratura attraverso il monologo interiore, che troviamo in diversi autori del Modernismo del Novecento come James Joyce e Virginia Woolf.

Le diverse sperimentazioni di monologo interiore che troviamo nelle opere di Joyce sono strutturate in modo da eliminare la presenza del narratore, lasciando quindi che il personaggio ci dica come cambiano i suoi pensieri. Questa tecnica viene portata all’estremo nel monologo interiore di Molly Bloom che troviamo alla fine di Ulisse, in cui le parole scorrono una dopo l’altra senza alcuna regola né punteggiatura. 

In The Waste Land che funzione hanno le citazioni in lingue diverse? 

The Waste Land di Eliot è caratterizzato dalla massiccia presenza di citazioni in diverse lingue. Queste costituiscono un forte elemento di modernismo, innanzitutto perché la presenza di molteplici lingue e molteplici autori ci presenta in qualche modo molteplici punti di vista, e inoltre queste diverse voci fanno scomparire il narratore. Le citazioni sono poi affiancate, una dopo l’altra, e costituiscono una sorta di collage che mette insieme frammenti di esperienze diverse, facendo riferimento alla frammentazione dell’esperienza umana che è spesso rappresentata nelle opere moderne. Altri due motivi: le citazioni fanno riferimento a diversi stili poetici, che riprendono la complessità della società moderna, e l’affiancarsi di citazioni di periodi diversi fa sì che coesistano passato e presente, andando a costituire quello che viene definito mythical method

Qual è la visione della scienza presentata in Brave New World? 

Brave New World descrive un mondo futuro in cui la scienza e la tecnologia hanno raggiunto la perfezione, e sono quindi alla base di tutto. Il fine con cui queste operano, è quello di eliminare ogni genere di sofferenza umana, e a questo scopo sono nate diverse invenzioni tra cui la catena di produzione di esseri umani e il Soma, ovvero la droga di cui tutta la popolazione fa uso per mantenere un costante livello di felicità.

Di fatto, la scienza viene presentata come qualcosa di positivo, che ha migliorato e che vuole migliorare la vita dell’uomo. Questa positività è però intaccata dal fatto che ha reso l’essere umano prigioniero, privandolo della libertà dei propri sentimenti e delle proprie scelte. Ciò che quindi ci viene messo davanti è questo limite di una visione iper-scientifica della vita, oltre alla domanda “ne vale la pena?”

Quali sono gli effetti del tipo di pubblicazione sulle opere di Dickens? 

Le opere di Dickens, come le altre della sua epoca, erano pubblicate a puntate (in instalments, diremmo in inglese). Questo ha degli effetti sulla struttura dell’opera, quindi innanzitutto abbiamo episodi che sono in qualche modo autoconclusivi, ma che lasciano anche degli elementi in sospeso, per invogliare il lettore a cercare la parte successiva.

Per quanto riguarda i personaggi vediamo rappresentata per lo più la classe media, e in modo fedele alla realtà, in quanto il lettore voleva riconoscersi nei personaggi. Abbiamo poi un più ampio risvolto sulla trama, in quanto l’autore poteva vagliare la reazione del pubblico ad ogni capitolo e sistemare la trama del successivo di conseguenza. Questo crea romanzi che spesso hanno trame che appaiono artificiali, con un finale positivo che è difficile da considerare credibile. 

In che modo Fitzgerald critica la Jazz Age? 

In The Great Gatsby vediamo una critica della società americana della Jazz Age, ovvero gli anni 20 del Novecento. Innanzitutto abbiamo il tema dello spostarsi da Ovest a Est, infatti sia il protagonista, sia Nick Carraway sono nati nel Midwest, ma si spostano a New York alla ricerca di successo. Il successo di cui si parla è sicuramente economico, e ha importanza in sè, e non tanto in come viene raggiunto.

Quello che vediamo è per esempio che il sogno americano di Gatsby era inizialmente puro, ma la sua ricerca di successo lo ha presto corrotto. Tutto ciò che importa in questa società è la ricchezza, ma anche qui si fa differenza tra chi è nato ricco, come Tom, il marito di Daisy, e chi lo è diventato, come Gatsby, che viene comunque considerato interessante solo in quanto ricco. Altro tema molto importante è quello della cecità e dell’impossibilità di vedere le cose per come realmente sono, tema che viene spesso rappresentato tramite il fatto che i personaggi sono spesso ubriachi. 

Queste erano le nostre risposte. Speriamo che questo articolo possa esserti d’aiuto. Se hai domande o commenti puoi scriverli qui sotto, buona maturità! 🙂

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