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Esiste l’articolo determinativo in greco? Se sì, come si presenta la sua declinazione?

La lingua greca, a differenza di quella latina, presenta l’articolo determinativo per i tre generi maschile, femminile e neutro: ὁ, ἡ, τό. Esso ha lo stesso valore dell’articolo determinativo italiano e questo è lo schema della declinazione:

Il nominativo maschile e femminile è proclitico (cioè si appoggia alla parola seguente) sia al singolare che al plurale.

La declinazione, come quella dei pronomi, non presenta il vocativo: i sostantivi al vocativo infatti sono preceduti, anziché dall’articolo, dall’interiezione ὦ (ad esempio: ὦ ἄνθρωπε, «o uomo»).

Nei casi del duale femminile sono più frequenti le forme comuni al maschile e al neutro (τώ, τοῖν) che quelle proprie del femminile (τά, ταῖν).

Le forme dell’articolo determinativo greco derivano da quelle del pronome dimostrativo indoeuropeo: *so, *sā, *tod, “quello, quella, quello”. Al nominativo maschile e femminile, infatti, lo spirito aspro è l’esito della caduta del sigma iniziale, mentre al nominativo e accusativo neutro si verifica la caduta della dentale finale. L’indoeuropeo, quindi, non possedeva gli articoli ed anche in greco, come dimostra la lingua omerica, quello che poi ha assunto la funzione di articolo determinativo era in origine un pronome dimostrativo: con il tempo la funzione deittica propria del pronome dimostrativo passò a specificare l’oggetto designato da un sostantivo, indicando in questo modo che il sostantivo in questione si riferiva ad una realtà definita e non ad una generica.

Questo era l’articolo in greco!
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