MEMBRANE BIOLOGICHE E LE LORO FUNZIONI

MEMBRANE BIOLOGICHE E LE LORO FUNZIONI

Le cellule eucariotiche possiedono numerosi organuli di tipo differente e ogni organulo è delimitato da una specifica membrana, come ad esempio la membrana nucleare, la doppia membrana dei mitocondri le membrane del RE, le membrane che costituiscono le vescicole del Golgi, le membrane delle vescicole che connettono RER al Golgi, le membrane dei perossisomi e dei lisosomi.

FUNZIONI DELLE MEMBRANE
  • Definire i contorni delle cellule (membrana plasmatica) e degli organuli
  • Segregare e compartimentalizzare specifiche biomolecole e quindi specifici processi metabolici
  • Partecipare attivamente ad un gran numero di processi cellulari (trasporto, trasduzione del segnale e dell’energia, adesione, comunicazione cellulare, sintesi di lipidi e di proteine)
CARATTERISTICHE DELLE MEMBRANE
  • Sono resistenti in quanto non si devono rompere, ma devono essere flessibili perché le cellule si muovono e anche gli organuli sono strutture dinamiche.
  • Sottili (da 5 a 8 nm)
  • Autosigillanti, qualora una membrana dovesse subire un insulto che provoca un poro questa membrana è in grado di chiuderli
  • Selettivamente permeabili perché consentono di compartimentalizzare in maniera appropriata biomolecole e eventi metabolici
COMPOSIZIONE
  • Lipidi (45%)
  • Proteine (50%)
  • Glucidi (5%) non sono strutture oligosaccaridiche libere ma sono associate o alla componente proteica come glicoproteine o alla componente lipidica come glicolipidi

La composizione delle diverse membrane può variare anche in maniera consistete se si considerano tipi cellulari differenti. Ad esempio la membrana degli eritrociti ha un contenuto proteico del 50% circa, mentre la membrana della mielina che riveste gli assoni per consentire gli impulsi nervosi ha un contenuto proteico del 20%. Si modifica anche il rapporto tra i diversi tipi di fosfolipidi, quindi esiste una notevole variabilità a seconda
del tipo cellulare e questa variabilità è essenziale per la funzione della cellula. 

C’è poi una ulteriore variabilità all’interno dei singoli tipi di membrane, come ad esempio tra la membrana plasmatica e membrana mitocondriale o tra membrana mitocondriale interna e membrana mitocondriale esterna. Ricapitolando quindi, la composizione in lipidi e in proteine delle singole tipologie di membrana varia da membrana e membrana ed è funzionale all’attività che la membrana in questione deve svolgere.

MEMBRANA PLASMATICA

Viene descritta come mosaico fluido in quanto è composta da diversi elementi (mosaico) dotati di plasticità e dinaminicità (fluidità).

Formata da:

  • Un doppio strato di glicerol fosfolipidi, la cui struttura definita anfipatica è caratterizzata da una testa polare ed una coda apolare. Il doppio strato è quindi stabilizzato da interazioni idrofobiche tra le code e da interazioni polari che le teste polari poste sopra e sotto la membrana contraggono con le molecole polari degli ambienti intra ed extrcellulari.
  • Colesterolo
  • Glicofingolipidi
  • Proteine che possono associarsi alla membrana direttamente all’interno del doppio strato lipidico oppure attraverso sistemi di ancoraggio che fanno in modo che nessuna componente proteica entri nel doppio strato.

Possiamo continuare la descrizione della membrana plasmatica con tre aggettivi:

  • ASIMMETRICA. Sia per quanto riguarda la componente proteica (proteine periferiche o intergrali di membrana) che lipidica (fosfatidil colina e sfingomielina nel foglietto esterno e fosfatidil serina, fosfatidil inositolo e fosfatidil etanolammina in quello interno).
  • DINAMICA. I componenti della membrana non sono “statici”. La fluidità è il concetto che esprime il grado di disordine della membrana mentre la dinamicità è la capacità di movimento di molecole proteiche o lipidiche all’interno della membrana. questi movimenti possono avvenire lateralmente all’interno del doppio strato oppure verticalmente, da un foglietto all’altro (flip-flop).
  • FLUIDA. Questa caratteristica dipende a sua volta da 3 parametri che sono:
  1. Contenuto in proteine: maggiore è il contenuto di proteine e più la membrana è rigida.
  2. Contenuto e distribuzione di acidi grassi saturi e insaturi: le membrane possono presentare regioni in cui i nostri fosfolipidi (glicerol fosfolipidi ma anche glicosfingolipidi) possono disporsi in modo ordinato o disordinato. La regione di membrana in cui le componenti fosfolipidiche sono in uno stato più ordinato comporta una maggiore rigidità e sono caratterizzate dalla presenza di acidi grassi saturi (senza doppi legami), le regioni in cui la componente fosfolipdica è presente in maniera disordinata ha una maggiore fluidità e presenta acidi grassi insaturi.
  3. Colesterolo: può aumentare la fluidità o può diminuirla. Esso aumenta la fluidità (ossia il grado di disordine all’interno delle strutture) quando si inserisce nelle regioni di membrana in cui i fosfolipidi sono ricchi di acidi grassi saturi. Viceversa diminuisce la fluidità e se sono presenti acidi grassi mono o poli insaturi, perché questi acidi grassi avendo delle angolature presentano delle “tasche” nelle quali si può posizionare la molecola, rendendo la struttura compatta e quindi ordinata.

Queste erano le membrane biologiche e le loro funzioni 😉
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