Sintassi del nominativo

Sintassi del nominativo

Quali sono le regole del nominativo?

Il doppio nominativo

Parliamo di doppio nominativo quando in una frase è presente il predicativo del soggetto. In questo caso il verbo presente nella frase viene definito copulativo (completa il proprio significato unendo al soggetto una parte nominale).

Tuo fratello sembra contento.

Partendo da questa frase in italiano notiamo:

  • il soggetto “tuo fratello”;
  • il verbo copulativo “sembra” che ha bisogno di un altro sostantivo o aggettivo per completare il proprio significato: una frase come “Tuo fratello sembra.” non ha infatti molto senso.
  • il predicativo del soggetto “contento”; possiamo definirlo così appunto perché si riferisce al soggetto (concordano in genere e numero) e completa il significato del verbo che lo precede.

Cicero consul creatus est.

Cicerone viene nominato console.

Prendendo in considerazione la proposizione latina possiamo notare che:

  • il soggetto “Cicero” concorda con “consul” in caso, genere e numero e appunto per questo possiamo affermare che “consul” è il predicativo del soggetto.
  • il verbo “creatus est” è copulativo e quindi necessita di un predicativo del soggetto per completare il suo significato.

Quali sono i verbi copulativi?

Oltre che con il verbo sum, il doppio nominativo si può avere con i seguenti verbi copulativi:

  • intransitivi che indicano un modo di essere (sum, fio, appareo, videor);
  • passivi appellativi (dicor, appellor, nominor);
  • passivi estimativi (aestimor, existimor, putor, habeor);
  • passivi effettivi (fio, efficior, reddor).

Aristides iustus appellatus est.

Aristide fu chiamato il giusto.

Tutum a praedonum insidiis redditur mare.

Il mare è reso libero dalle insidie dei pirati.

La costruzione del verbo videor

Il verbo videor può avere due costruzioni:

personale (nominativo+ infinito);
impersonale (terza persona singolare + infinito o propsizione infinitiva).

Questo succede quando:

  • è accompagnato da un aggettivo neutro;
  • significa, in assoluto, “sembrare bene, sembrare opportuno“;
  • è seguito da un verbo impersonale (pluit. ningit, pudet, decet, paenitet).
  • è seguito da fore o futurum esse ut (+ congiuntivo).

Tu mihi videris bonus esse. (personale)
Mi sembra che tu sia buono. (Tu a me sembri essere buono).

Mihi aequum videtur puerulos ludere. (impersonale)
A me sembra giusto che i bambini giochino.

Mihi videtur vos paenitere. (impersonale)
A me sembra che voi vi pentiate.

Costruzione al passivi dei verba dicendi e sentiendi, iubendi e vetandi

Quando i verbi dicor, narror, feror, putor, audior, negor corrispondono a una espressione impersonale in italiano, presentano il latino una costruzione particolare:

  • personale nei tempi semplici (presente e tempi derivati);
  • impersonale (terza persona singolare + proposizione infinitiva) nei tempi composti e nella perifrastica passiva.

Germani saevi dicuntur. (personale)
Si dice che i Germani siano crudeli. (I Germani sono detti crudeli.)

Hostes nuntiatum est vicisse. (impersonale)
Si annunciò che i nemici avevano vinto.

I verbi iubeor, sinor, vetor, prohibetor hanno invece costruzione personale in tutti i tempi.

Milites iussi sunt pugnare.
Si ordinò ai soldati di combattere. ( I soldati furono ordinati di combattere).

Questa era la sintassi del nominativo! 😉
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