STRESS CELLULARE

STRESS CELLULARE

Cos’è lo stress cellulare? tutto ciò che arreca danno ad una cellula costituisce un fattore stressogeno al quale la cellula deve rispondere: la risposta della cellula varia a seconda della natura del danno, della sua intensità e durata e dallo stato di salute della cellula stessa.

Quando una cellula del nostro organismo viene colpita da una noxa patogena ha davanti due possibilità:

  • Morte, che può essere programmata e attiva (apoptosi) o passiva (necrosi)
  • Adattamento, che può essere reversibile o irreversibile

L’adattamento prevede una serie di alterazioni da parte della cellula con l’obiettivo di mantenerla in vita e continuare, anche se non in maniera ottimale, alla sua funzione fisiologica. Se la modifica subita dalla cellula è reversibile prima o poi questa potrà acquisire di nuovo uno stato di normalità, se invece il danno è irreversibile le alterazioni si fissano in modo indelebile nella cellula e possono anche perpetuarsi nelle generazioni successive.

STRESS ACUTO E CRONICO

Lo stress acuto si verifica quando la risposta della cellula avviene nell’arco di pochi minuti e dura circa 24 o al massimo 48 ore. La risposta acuta per eccellenza è quella che osserviamo quando ci punge una zanzara: il ponfo pruriginoso compare pochi minuti dal momento della puntura per poi sparire entro la giornata. Lo stress è cronico invece si prolunga per più tempo ma non con una intensità tale da poter innescare i processi che portano alla morte cellulare; in questo caso la cellula tenta di adattarsi e ciò permette la miglior sopravvivenza possibile. Nonostante questa possa sembrare la via più vantaggiosa, quello che accade spesso e volentieri è che questi adattamenti sul lungo termine provocano essi stessi danni.

La maggior parte delle alterazioni da adattamento cronico sono reversibili, quindi se tolgo la causa che genera stress nella cellula, essa dovrebbe tornare in condizioni normali. Chiaramente questo non sempre avviene, come ci dimostra ad esempio la steatosi epatica che evolve in cirrosi, reversibile solo alle primissime fasi.

Le possibili alterazioni a cui la cellula può andare in contro sono:

  • Aumentata richiesta della sua funzionalità, maggiore stimolazione e maggiore richiesta di proliferazione → iperplasia e ipertrofia
  • Riduzione di nutrienti, ridotta stimolazione → atrofia
  • Irritazione cronica che causa un cambiamento della natura della cellula a monte del ciclo cellulare → metaplasia e displasia
  • Momentaneo ridotto apporto di ossigeno → rigonfiamento cellulare e/o degenerazione grassa.

Analizziamo un po’ più nel dettaglio il significato di metaplasia e displasia.

Una metaplasia consiste nella sostituzione di un tipo di cellula differenziata con un altro tipo di cellula differenziata. Quello che cambia sono l’aspetto e  le funzioni che la cellula acquisisce come adattamento allo stress cronico. La metaplasia causa una modifica a monte del processo di differenziazione delle cellule, ossia modificando le cellule progenitrici. Questo tipo di adattamento presuppone un danno cronico, infiammazione di tipo difensivo che permane nel tempo a causa della non eliminazione del fattore infiammatorio. Le cellule modificano la propria trascrizione genica per adattarsi e sopravvivere a questo tipo di stress, per cui il cambiamento risulta perdurare delle generazioni.

Una displasia consiste in una proliferazione disordinata delle cellula; questo fenomeno ha come target prevalente le cellule degli epiteli. Le cellule displasiche hanno caratteristiche particolari:

  • Alterazioni in grandezza e forma (più grandi di quelle normale)
  • Ingrossamento, irregolarità e ipercromatismo dei nuclei.

La mitosi in queste cellule è abbondante: più cellule contemporaneamente vanno in contro a proliferazione cellulare, quindi ho una situazione in cui il turn over è sregolato e le cellule sono meno specializzate a causa della frequente divisioni. Nelle displasie le cellule rimangono confinate negli spazi regolari e fisiologici di un tessuto (non invadono la membrana basale) ma è evidente la loro disposizione disordinata, facilmente identificabile anche da un occhio non clinico: parliamo di anarchia architetturale dell’epitelio.

Questi due fenomeni di adattamento possono costituire l’anticamera di un processo neoplastico, ossia di formazione di un tumore. La neoplasia consiste in un gruppo di cellule che cresce in maniere autonoma e maggiore rispetto alla controparte di tessuto che continua a rimanere normale; la cellula displasica non si riproduce in modo autonomo, quindi il fenomeno è reversibile, anche se è in tutto e per tutto un evento potenzialmente precanceroso.

Questo era lo stress cellulare😊 Speriamo che tu possa aver trovato utile questo nostro articolo. Se hai domande o commenti non esitare a scrivere qui sotto!

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