VULCANI

VULCANI

Cosa sono i vulcani? Un vulcano è una struttura geologica generata all’interno della crosta terrestre dalla risalita, in seguito ad attività eruttiva di massa rocciosa fusa, il magma, formatasi al di sotto o all’interno della crosta terrestre.

Prima di scendere nel dettaglio, parliamo di attività magmatica; il magma (rocce fuse) che si trova all’interno della Terra, risale e fuoriesce a causa del fatto che possiede una densità minore rispetto a quella delle rocce circostanti. Il magma quindi risale verso la superficie sotto forma di grandi gocce chiamate diapiri magmatici, che salendo si uniscono e formano le camere magmatiche. Se la pressione litostatica è maggiore rispetto a quella dei gas contenuti nel magma, si creano i così detti plutoni, ossia laghi di magma, i quali in seguito ad una eventuale erosione della crosta possono emergere in superficie come rocce fredde.
Se il magma invece fuoriesce perché la pressione del gas ha la meglio su quella delle rocce sovrastanti, con le eruzioni si formano i vulcani.

La disposizione dei vulcani sulla Terra fu spiegata per la prima volta nel 1960 con la teoria della tettonica a zolle, i vulcani infatti si posizionano sulle definite linee di confine tra zolle.

Ci sono diversi tipi di magmi, classificati a seconda della loro viscosità e percentuale di rocce sialiche.

  • Magma primario o femico: si trova nel mantello a 1300°C, è formato principalmente da minerali di ferro e magnesio; è fluido quindi scivola facilmente.
  • Magma secondario o sialico: è formato da rocce di silicio della crosta che vengono fuse di nuovo a 700°C; questo magma è più viscoso quindi scivola più difficilmente (spesso forma plutoni perché troppo denso per salire in superficie)

Il magma può formarsi per variazione di temperatura, di quantità d’acqua (abbassa il punto di fusione) o di pressione; se la pressione aumenta, le particelle sono più compatte quindi è più difficile che avvenga la fusione. Al contrario invece se la pressione diminuisce è più facile che si crei il magma perché i passaggi di stato sono più semplici poiché le particelle hanno più libertà di movimento.

EDIFICI VULCANICI
  • Vulcani lineari: sono come un lungo fosso dal quale fuoriesce magma (es. in Islanda). Questi vulcani prendono la forma di plateau basaltici, cioè altopiani molto estesi di lava raffreddata; spesso si trovano sui fondi oceanici.
  • Vulcani centrali: hanno la forma di un cono tagliato, con un cratere circolare. Questi ultimi a loro volta si dividono in vulcani:a

A scudo con un cono basso e largo (come quelli Hawaiani). Hanno una lava molto fluida

A cono o stratovulcani, che hanno una forma conica più ripida (es. in Italia). Hanno attività esplosiva ed effusiva (vulcano è stratificato per differenza di attività), la lava è più viscosa.

Infine, se la lava è molto viscosa, si blocca il condotto di risalita e forma un tappo: a questo punto il magma sottostante eserciterà sempre più pressione finché il tappo si rompe e salta in aria tutto l’edificio; in questo modo resta solo un buco detto caldera da cui può uscire ancora del magma creando un nuovo vulcano (es. Vesuvio) oppure può riempirsi d’acqua e dare vita a un lago tondeggiante detto lago di caldera. (es. lago Trasimeno).

ERUZIONI VULCANICHE

le eruzioni avvengono quando il gas fa pressione sulla superficie creando un buco e uscendo trascina con sè anche la lava.

I vulcani possono essere:

  • Attivi, ce ne sono 600 nel mondo circa
  • Estinti, se la camera magmatica è svuotata (spesso questo determina la caduta su se stesso del vulcano perché c’è buco sotto)
  • Quiescenti, se c’è ancora magma nella camera ma sono tappati

Durante le eruzioni i vulcani emettono gas (attività esalativa, possono essere emesse anche sostanze nocive come gas tossici), lava (attività effusiva) e solidi (attività esplosiva). Se il magma è femico è molto fluido, per cui abbiamo attività effusiva, se invece è sialico è viscoso, per cui parliamo di attività esplosiva.

Le lave sono classificabili in:

  • Scoriacee, sono molto irregolari, c’era molto gas nel magma
  • A corda, a forma di strisce, con poco gas nel magma
  • A blocchi
  • A cuscini, se la lava si raffredda molto velocemente

I frammenti solidi emessi durante le eruzione sono chiamati piroclasti:

  • Bombe o blocchi
  • Lapilli
  • Ceneri

Da questi frammenti nascono le rocce piroclastiche (es.tufo), dal processo magmatico. I clasti possono cadere per gravità nei dintorni del vulcano fino a km di distanza, oppure per colate piroclastiche (o nubi ardenti), che sono nubi che scendono dai versanti del vulcano a 300 km/h a 1200°C e si
fermano quando arrivano in piano, riempiendo tutte le depressioni e fondendo molte rocce già presenti (inimbriti). Queste colate sono molto pericolose.

TIPI DI ERUZIONE
  • Islandiche o hawaiane: effusive, con lava liquida, formano plateau basaltici (islanda) o coni bassi e lunghi (hawaii).
  • Stromboliane: prevalentemente effusive, ma con accenni di esplosive (ceneri e lapilli), hanno un magma più sialico.
  • Vulcaniane: alternano eruzioni di tipo effusivp ed esplosive, formano gli stratovulcani.
  • Pliniane: esplosioni violente, hanno un magma molto viscoso e sialico che tappa il condotto fino all’esplosione.
  • Peleane: esplosioni molto violente, nubi ardenti, formano spesso caldere, hanno un magma sialico e molto viscoso.

La pericolosità dei vulcani è quindi definita dalle loro caratteristiche e per questo motivo essi sono costantemente monitorati tramite centri di controllo e satelliti; inoltre esistono carte in cui è segnata la loro pericolosità per evitare l’urbanizzazione in quelle zone considerate rischiose.

I fenomeni precursori di un’eruzione possono essere emissioni di gas, scosse sismiche e suolo deformato a causa del magma che rompe le rocce ed ancora cambiamento del campo magnetico, variazione termica e variazione del livello d’acqua nei pozzi. Purtroppo i vulcani sono stati spesso la causa di grandi disastri naturali, la peggiore eruzione è stata quella del monte Tambora in Indonesia che uccise più di 70.000 persone ed ebbe un’esplosione così forte che influenzò il clima in tutto il pianeta tanto che quell’anno fu definito “senza estate”. Altri esempi sono Mt. Helen, Monte Krakatoa o ancora il Vesuvio.

Per concludere, parliamo di vulcanesimo secondario, vale a dire l’attività vulcanica in assenza di vulcani. Gli esempi maggiori sono le sorgenti termali (causate dalla risalita di magma che scalda acque in profondità, che quindi risalgono più calde), le fumarole ed infine i geyser, cioè getti di acqua calda molto forti.


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